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  • Dott.ssa Barbara Tonini

PETFOOD: CONOSCIAMO IL REALE VALORE DEGLI INGREDIENTI?

L’elenco degli ingredienti è comunemente usato dai proprietari e dalla maggior parte dei siti di classificazione del petfood per determinarne la qualità, ma siamo proprio sicuri che questo approccio sia corretto?!

Chiariamo questo aspetto affrontando i diversi punti critici:


? La carne come primo ingrediente

Dal punto di vista legislativo gli ingredienti devono essere elencati in etichetta in ordine di peso, compresa l'acqua, quindi è abbastanza logico aspettarsi che gli ingredienti con un alto contenuto di acqua, come le carni e le verdure fresche, occuperanno le prime posizioni dell’elenco superando di gran lunga i medesimi ingredienti in farina o essiccati.

Facciamo un esempio: una dieta con l’agnello fresco (70% di acqua) come primo ingrediente può avere tranquillamente meno ”agnello” di una dieta composta invece da farina di agnello (<10% di umidità) che sarà inserito come secondo o terzo ingrediente.

Questo viene fatto perché è ben noto dalle aziende mangimistiche che i proprietari prediligano le diete che riportano la carne come primo ingrediente… quindi sarà sufficiente utilizzare della carne fresca per occupare la prima posizione dell’elenco!


? carne fresca, carne essiccata o farina di carne

È doveroso precisare che la qualità di un prodotto viene definita dalla materia prima di partenza e non dal processo di lavorazione a cui viene sottoposta. Infatti, sia la carne disidratata che la farina di carne sono costituite da tessuti di mammiferi, organi compresi, e non sono ammessi sangue, pelo, piume, zoccoli, corna, becchi, pelle e contenuto dell’apparato digerente (questo lo dice la legge!). L’unica differenza è legata al processo termico a cui vengono sottoposte, che per la carne disidratata prevede una più rapida essicazione in grado di preservare maggiormente le caratteristiche iniziali e aumentare la conservabilità nel tempo.

Le farine di carne sono, tuttavia, tra i principali prodotti di trasformazione dell’industria animale (rendering) e grazie a questi si limita l’accumulo di sottoprodotti animali. In questo modo si migliora la sostenibilità nutrizionale, garantendo una quota di proteine di elevata qualità, un corretto bilancio aminoacidico e di minerali. Calcio e fosforo sono, infatti, i più importanti macrominerali della dieta del cane e del gatto e risultano facilmente disponibili soprattutto nelle farine animali.


? Grain free

Sempre più proprietari di cani e gatti sono attratti dalle diete grain free perché vengono viste come più naturali e meno responsabili dello sviluppo di allergie e altri comuni problemi gastroenterici. Ma sarà realmente vero?

Premetto che non ci sono prove attendibili che suggeriscano che sia dannoso nutrire cani e gatti “senza grani” anzi, quello che sappiamo è che i cereali soprattutto quelli integrali o gli pseudocereali, oltre ad essere un’importante fonte di calorie, possono apportare preziose sostanze nutritive tra cui vitamine, minerali, acidi grassi essenziali e fibra.

Inoltre, è ben noto e provato che la capacità digestiva dei cereali sia tendenzialmente (logicamente non possiamo generalizzare) buona sia nel cane che nel gatto e che una dieta senza cereali debba necessariamente avere quantità elevate di grassi e/o proteine. Quindi siete proprio sicuri che passare ad una dieta altamente proteica o lipidica possa essere la migliore soluzione per il vostro cane o gatto?

La riposta è no… non crediate infatti che le diete con un maggior tenore di grassi siano più digeribili e non possano avere anche spiacevoli effetti collaterali.

I croccantini devono necessariamente contenere un minima quota di amido (mai inferiore al 15-20%) quindi non pensiate che gli alimenti secchi “grain free” siano privi di carboidrati perché non è fisicamente possibile produrre una qualsiasi crocchetta.

Per questo motivo le aziende utilizzano al posto dei cereali:

- amido altamente raffinato (come quelli delle patate o tapioca/manioca) che fornisce sicuramente meno nutrienti e meno fibre

- amido dei legumi (piselli, fagioli o lenticchie) responsabile in alcuni soggetti di disturbi digestivi.

Infine, non è assolutamente detto che le diete “grain free” abbiano una minore % di carboidrati rispetto ad alimenti che contengono cereali!

E per quanto riguarda le allergie? Siete davvero sicuri che i cereali siano trai i maggiori responsabili?

Qui sfatiamo un altro luogo comune…

Le allergie alimentari derivano principalmente da comuni glicoproteine che possiamo trovare nel pollo, manzo e latte.

E per quanto riguarda l'intolleranza al glutine?

Ebbene, si tratta di una condizione patologica estremamente rara negli animali domestici (i sintomi gastrointestinali sono stati confermati solo in una famiglia di Setter Irlandesi) e non abbiamo delle evidenze scientifiche nel cane ( e tantomeno nel gatto) sulla relazione tra disturbi gastroenterici e glutine assunto con la dieta.

In conclusione, non fate l’errore di scegliere un alimento perché "senza cereali”: si tratta di un concetto di marketing progettato per vendere alimenti, non una caratteristica nutrizionale che aiuta il vostro animale a vivere una vita più lunga e sana.


? Numerosi ingredienti

Diverse aziende elencano numerosi ingredienti… volete sapere il reale motivo?

Aumentare l'interesse del consumatore verso il prodotto finale!

Infatti questi ingredienti potrebbero avere dei benefici che, però, difficilmente sono stati dimostrati. Otre a ciò, sono presenti in quantità talmente esigue da essere elencati quasi sempre dopo i minerali! Avere più ingredienti significa avere un maggiore controllo di qualità (più tempo e costi) per garantire che il prodotto finito aderisca alla formulazione nutritiva desiderata e quindi non stupitevi se il costo finale sarà ben più elevato di prodotti simili ma con meno ingredienti.




? Human grade

Il termine "human grade" dovrebbe indicare un prodotto in cui gli ingredienti devono essere "immagazzinati, manipolati, processati e trasportati" in modo che soddisfino i requisisti legislativi per gli alimenti ad uso umano. Questo concetto sicuramente potrebbe non dispiacere alla maggior parte dei proprietari (me compresa!) ma purtroppo non è fattibile per un semplice motivo: un ingrediente destinato agli animali domestici non è più adatto al consumo umano per definizione. Però non disperate, infatti gli ingredienti provenienti dalla catena alimentare umana non sono necessariamente migliori e quindi più nutrienti, salutari o sicuri degli ingredienti destinati al cibo per animali domestici.


In conclusione non fatevi incantare dalla lista e descrizione degli ingredienti perché non c'è modo di determinare la qualità della dieta dalla lista degli ingredienti . Scegliete quindi un prodotto completo e bilanciato, che soddisfi le esigenze nutrizionali del soggetto a cui è destinato e che venga prodotto in un’azienda che si avvale di nutrizionisti qualificati e di un impianto controllato e moderno.


Questo ti aiuterà a selezionare il cibo migliore per il tuo amato cane o gatto e non quello con il miglior marketing!

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