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  • Dott.ssa Barbara Tonini

La complessa gestione alimentare nelle famiglie con più animali

Si ricomincia!

A settembre molte famiglie si “allargano” e la gestione alimentare può diventare più complessa del previsto, soprattutto in presenza di specifiche esigenze nutrizionali!


“Come posso evitare che il mio gattino mangi la dieta renale del mio gatto anziano?” o “Cosa posso fare per impedire al mio gatto in sovrappeso di “spazzolare” tutti i croccantini del gatto magro convivente?” o ancora “Il cane ruba il cibo dei gatti!” sono solo alcuni esempi della COMPLESSA GESTIONE ALIMENTARE NELLE FAMIGLIE CON PIU’ANIMALI.



In 5 punti vediamo alcuni accorgimenti semplici ma estremamente efficaci:


1) Chi può mangiare cosa

Una doverosa premessa, il gatto NON dovrebbe mangiare il cibo per cani! Non è un problema se questo avviene saltuariamente, ma l’assunzione esclusiva e continuativa di una dieta specifica per il cane provoca l’insorgenza di gravi patologie carenziali nel gatto, talvolta irreversibili, come la miocardiopatia dilatativa da carenza di taurina o la cataratta e i disturbi riproduttivi secondari alla carenza di vitamina A (che il gatto, diversamente dal cane, non sintetizza dal carotene).

Diversamente, la somministrazione di un alimento per gatti ad un cane potrebbe solamente predisporre al sovrappeso in quanto più calorico ☺

Se di tanto in tanto il cane ripulisce la ciotola del gatto niente di male, ma evitate il contrario!


2) No all’alimentazione ad libitum

Lasciare sempre il cibo a disposizione è sicuramente molto comodo, ma gli svantaggi sono superiori ai vantaggi. Innanzitutto, non è possibile somministrare a ciascun animale la dieta più adatta perché tutti mangeranno un po’ di tutto.

Inoltre, soprattutto nel gatto, la presenza costante di cibo nella ciotola predispone ad assumere un’eccessiva quantità di cibo. Quindi, sfatiamo la massima che i gatti “si regolano” perché, soprattutto nei nuclei famigliari con più animali, ci sono spesso soggetti magri (i più timidi) e altri decisamente sovrappeso.

Infine, ma non ultimo per importanza, sapere se un soggetto sta assumendo regolarmente il cibo somministrato o se ha diminuito o cessato di mangiare è un parametro estremamente importante, direi il più importante, per la valutazione dello stato di salute di qualsiasi animale.


3) Sfruttare le altezze e costruire dei giochi

Questo metodo di gestione separata delle diete mi piace molto perché semplice da attuare e molto efficace.

Facciamo alcuni esempi:

  • i cani non saltano sui tavoli (almeno si spera!) e quindi la pappa del gatto può essere messa sul tavolo mentre il cane mangia a terra.

  • i gatti sovrappeso spesso non riescono a fare dei grossi salti e quindi è possibile lasciare del cibo a disposizione per il gatto inappetente su di un ripiano più alto … “gatto-grasso e gatto-magro” sono un comune binomio nelle famiglie con più animali!

  • i gattini si arrampicano ovunque, cosa che i gatti anziani tendono ad evitare, quindi è possibile lasciare un tronco che permetta di raggiungere un’altezza alla quale non arrivi l’altro gatto.

Un’altra possibilità nei nuclei con più gatti consiste nel puntare sulla curiosità e il gioco.

Infatti, i gatti giovani e quelli più magri, potrebbero essere più attratti dai giochi che contengono del cibo come le palline forate dalle quali fuoriescono i croccantini solo facendole rotolare o i giochi intuitivi con all’interno il cibo (es. cat activity fun board).


4) Controllo, organizzazione e ciotole di ultima generazione

Quando non è possibile sfruttare le altezze si può ricorrere al semplice controllo che consiste nel separare gli specifici alimenti in ciotole diverse, possibilmente creando una routine sia nel luogo della stanza (scegliendo per ciascun animale sempre lo stesso posto), che nel tipo e colore della ciotola dove il singolo gatto si alimenta e poi controllare rigorosamente che ognuno mangi il suo!

Logicamente quando il soggetto più rapido e famelico termina di mangiare va allontanato dalla stanza lasciando terminare gli altri.

L’altra possibilità è somministrare il cibo in stanze diverse ☺

E se anche questo non fosse attuabile per svariate ragioni (spazio/tempo/temperamento dell’animale) ci sono le ciotole di ultima generazione che si aprono riconoscendo il gatto dal collare o dal microchip. Questa invenzione ha risolto tantissime situazioni difficili e può essere una valida alternativa, ha solo una nota negativa… il costo!


5) Coinvolgere il vostro veterinario

I fabbisogni nutrizionali variano tra i diversi soggetti e sarà il vostro veterinario ad indicarvi l’alimento migliore, le dosi da somministrare e se sono presenti dei fattori di rischio nutrizionali che richiedono una valutazione più approfondita.

Essere in grado di descrivere esattamente quanto il vostro animale, cane o gatto, stia mangiando aiuterà il vostro veterinario per decidere se è necessario procedere con degli accertamenti.


E ricordatevi che il cambiamento è difficile ma non impossibile… anche quando si parla di gatti!

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